IL PROGRAMMA

Il mio Programma

“Per costruire INSIEME l’Università di Parma di DOMANI”

Siamo una grande comunità accademica, ricca di capacità, forza, proiezione verso il futuro. Sappiamo raccoglierci attorno ai principi fondanti che ci vengono dalla nostra grande storia e che costituiscono la nostra identità:

• custodire, costruire e diffondere conoscenza, promuovendo un’offerta formativa di qualità, attraverso cui accogliere e accompagnare, con un approccio inclusivo, le giovani generazioni;
dare energia alla ricerca e sostenere lo sviluppo del nostro territorio con prospettive sempre più internazionali e in un’ottica di sostenibilità.

È ora di andare oltre e oggi possiamo coglierne l’opportunità: abbiamo la visione e l’energia per un grande gioco di squadra che punti sempre più verso l’innovazione, la crescita, lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia, con trasparenza e ascoltando tutti gli interlocutori interni ed esterni in un dialogo costruttivo e aperto. Il nostro obiettivo fondamentale è il benessere degli individui e il nostro continuo impegno è per la crescita positiva del nostro amato Ateneo.

Mi candido perché

La volontà di candidarmi al ruolo di Rettrice dell’Università di Parma per il sessennio accademico 2023/2024-2028/2029 nasce e trae linfa dalla mia personale esperienza di collaborazione alla gestione dell’Ateneo, illustrata nel dettaglio al link, iniziata a fine 2013 e proseguita fino ad oggi, attraversando anche il presente mandato rettorale in qualità di Prorettrice con delega per la Didattica e Servizi agli Studenti, grazie alla fiducia accordatami dal Magnifico Rettore Paolo Andrei con cui ho collaborato con impegno e grata lealtà.
Si è trattato di un mandato importante, che ha consentito all’Ateneo di raggiungere risultati significativi, anche se non possiamo non riconoscere che la nostra Università oggi e nel prossimo futuro ha e avrà la necessità di compiere ulteriori passi in avanti, uscendo dalla condizione di università che, per certi aspetti, appare come “intermedia”, “a metà strada” nel percorso di crescita già avviato, in un contesto nazionale e internazionale sfidante e in rapido cambiamento.

Il punto di partenza rimane la mia esperienza di attiva collaborazione al disegno dell’Università di Parma di oggi, che mi ha consentito di:

 • maturare la consapevolezza di avere alle spalle un’Università solida, ricca di idee e competenze scientifiche, didattiche e professionali, un Ateneo al quale siamo tutti orgogliosi di appartenere, per la sua storia millenaria e anche per gli importanti recenti risultati raggiunti;

 • conoscere le potenzialità presenti e gli aspetti su cui è urgente avviare, con spirito propositivo, e rinnovata energia, un percorso di ottimizzazione e miglioramento, anche consci delle sfide da affrontare che si stagliano in un orizzonte molto dinamico del sistema universitario, con il quale in questi anni ho avuto modo di relazionarmi, a diversi livelli e in diversi ruoli, e che sta attraversando veri e propri processi di evoluzione anche sulla spinta dell’innovazione tecnologica e della proiezione internazionale.

Il punto di arrivo auspicato (da intendersi non come un punto “di arresto”, ma come il traguardo della tappa del prossimo sessennio, lungo un percorso che ha senza dubbio un orizzonte ben più ampio) è il consolidamento e l’ulteriore crescita dell’Ateneo con riferimento ai diversi piani di azione Istituzionali:

• Formazione di qualità, consolidando l’offerta di primo livello e con concentrati e mirati sforzi su quella di secondo e terzo livello, tenendo ben presente la crescente differenziazione e specificità del tipo di domanda formativa e ponendo particolare attenzione all’internazionalizzazione per favorire la mobilità studentesca e per attrarre studenti preparati e motivati;

Ricerca avanzata, coltivando e supportando i talenti interni e stimolando la crescita di tutti gli ambiti disciplinari per rendere l’Università di Parma attrattiva per i migliori ricercatori in un virtuoso rapporto con il contesto socioeconomico e con il sistema produttivo e imprenditoriale;

Terza Missione, favorendo azioni di Ateneo che diventino leva concreta per la crescita del territorio, con un’apertura a livello non solo locale e con una forte attenzione all’impatto sociale e culturale, all’innovazione, alla dimensione internazionale e alla sostenibilità.

Queste azioni richiederanno nel sessennio sforzi mirati per affrontare diverse importanti sfide tra cui la gestione dei progetti del PNRR (entro la principale scadenza del 31/12/2025), la prossima procedura di Valutazione della Qualità della Ricerca, VQR (che avrà avvio presumibilmente nel 2025 per coprire il periodo 2020-2024), la visita di valutazione e accreditamento periodico della sede e dei corsi di studio con il modello AVA3 (prevista per il primo semestre 2026) e l’implementazione delle azioni previste dal progetto dell’Alleanza EU GREEN. Tali sfide andranno affrontate mettendo al centro dell’agire le nuove generazioni, le studentesse e gli studenti, in modo particolare con riferimento alla responsabilità educativa, oltre che formativa, che ha l’Università, e questo non in modo astratto, ma promuovendo la realizzazione di una realtà autentica di promozione della persona con attenzione alla dimensione del diritto allo studio, ai servizi e ai valori dell’inclusione e della sostenibilità.

Gli strumenti e le leve per raggiungere tali obiettivi a mio avviso sono:

• costruire, agendo in tempi brevi, un ambiente di lavoro sereno e costruttivo, caratterizzato da servizi efficaci e da infrastrutture e spazi adeguati, moderni, sicuri e funzionali, in cui l’efficienza della “macchina amministrativa”, intesa come strumento necessario per conseguire i risultati attesi nelle diverse linee d’azione istituzionali, sia un obiettivo da raggiungere con concretezza, sostenendo e valorizzando il capitale umano, le professionalità e le competenze presenti in Ateneo;

• agire con incisività e con un cambio di passo nella strutturazione e semplificazione dei processi gestionali, con una visione unitaria e integrata, al fine di liberare le energie che oggi sono in parte inespresse a causa di un sentimento diffuso, sia tra il personale docente, sia tra il personale tecnico amministrativo, di scoraggiamento, dovuto spesso a un carico di lavoro
eccessivo e/o maldistribuito;

• rendere effettivi il riconoscimento del merito a tutti i livelli e l’attribuzione delle risorse secondo criteri e procedure condivise e trasparenti, finalizzando gli investimenti in modo coerente con la strategia complessiva; 

• promuovere una politica incisiva e coerente con gli obiettivi strategici, da mettere a fuoco nei primi sei mesi di mandato nel documento di pianificazione strategica che dovrà coprire l‘intero sessennio e sul quale si innesteranno i piani strategici dipartimentali e tutto quanto connesso al piano integrato di attività e organizzazione, con un approccio di lavoro che favorisca l’efficace coinvolgimento di tutti gli “attori”: i Dipartimenti dell’Ateneo, eventualmente da ridisegnare, i Centri, gli Organi Accademici e gli Organismi di Ateneo in un costante dialogo anche con gli studenti;

• favorire una comunicazione interna ed esterna efficace e coordinata, che tenga presente la dinamica dei cambiamenti in atto nella società e nelle nuove generazioni, ai fini di valorizzare l’offerta formativa e la capacità di fare ricerca dell’Ateneo, stimolando un rinnovato senso di appartenenza e una solida immagine reputazionale dell’Università di Parma;

• generare un rapporto costruttivo ed efficace con il Comune di Parma e il territorio, anche nell’ambito della strategia di “Parma Città Universitaria”, con priorità sui temi degli alloggi per gli studenti fuori sede, degli spazi studio e dei trasporti, per contribuire al disegno di una città a misura di studente e in cui la qualità della vita studentesca rappresenti un obiettivo da raggiungere e su cui investire.

Qualora avessi l’onore di raccogliere la vostra fiducia, vi assicuro che proseguirei con determinazione e tenacia, unite a senso di responsabilità e anche a un’inedita sensibilità – caratteristiche che mi hanno sempre sostenuto in tutti i passaggi della vita – con l’obiettivo di fare il meglio per la nostra amata Università, in un’ottica di sostenibilità, in coerenza con l’incoraggiamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’A.A. 2019/2020 nella nostra
Università, ci ha illuminato con queste parole:

 la tensione tra retro-topia e utopia “non può che farci optare… per l’utopia”, non nel senso di “una fuga dal reale”, ma nel senso di fiducia e di “fascino del futuro, il fascino di quello che l’umanità può fare di stagione in stagione, contro la tentazione e la pretesa che i giovani siano ingabbiati nelle formule, negli strumenti e nelle soluzioni del passato, dei vecchi che li hanno preceduti” – Un’utopia, sempre ripercorrendo il discorso del Presidente Mattarella, fortemente correlata all’ ”obbligo morale”.

I dettagli della strategia pianificata per i diversi piani di azione dell’Ateneo sono riportati nel documento completo
relativo alle Linee Programmatiche raggiungibile al seguente link.

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